domenica 28 giugno 2020

Parole che si trasformano/5


TERMINE
SIGNIFICATO ORIGINARIO
SIGNIFICATO ATTUALE
tormento
strumento di tortura
sofferenza, cruccio
manipolare
maneggiare
falsificare
intrigante
ficcanaso
allettante, seducente
alunno
allevato, nitrito
scolaro
brano
pezzo strappato
frammento musicale o letterario
petulante
insistente, continuo
fastidioso, invadente



Altre parole trasformate qui, qui, qui e qui

domenica 21 giugno 2020

Di coccinelle, mucche, boy scout, King Crimson, supereroi e batteri



La coccinella è uno dei pochi insetti che nell’immaginario collettivo induce un atteggiamento di simpatia; la credenza popolare dice anzi che porti fortuna o che sia collegata a Maria, e questo in molte culture europee.
La parola coccinella (che Linneo chiamò Coccinella septempunctata), è presa dal latino volgare, a sua volta dal classico coccinus, cioè scarlatto, dal colore prodotto dalle ali della cocciniglia, che gli arabi chiamavano kermes (da cui il nostro alchermes, ma anche il tipo di colore detto cremisi, poi entrato come crimson in inglese).
Coccinus ma anche coccus venivano dal greco kokkos (chicco, seme), che la medicina nel XIX secolo ha usato per definire un tipo di batterio a forma sferica, come ad esempio streptococco o stafilococco.
Il francese coccinelle ha un termine alternativo in bête à bon Dieu (“l’animaletto del buon Dio”), così come la chiamano pure nei Paesi Bassi: lieveheersbeestje.
Il riferimento alla religione è evidente nel tedesco Marienkäfer, cioè “l’insetto di Maria”, nato nel Medio Evo quando si credeva che la coccinella fosse mandata dalla Vergine a protezione dei raccolti, ma anche per il colore rosso tipico del suo mantello nei primi dipinti cristiani.
L’insetto caro a Maria è presente nel serbo-croato bubamara, nello spagnolo mariquita, nell’islandese maríubjalla (“la campanella di Maria”), così come nell’inglese ladybird, dove la lady è naturalmente Maria. (Per gli americani però è ladybug.)
Anche in molte zone del centro Italia la chiamano mariola, mentre al nord anche maria vola.
In ungherese la coccinella è la katicabogár, l’insetto di santa Caterina, mentre in portoghese è la joaninha, vale a dire di san Giovanni. In finlandese è la leppäkerttu (più o meno “Gertrude sull’albero dell’ontano”), in svedese la nyckelpiga, cioè la “fanciulla della chiave”, probabilmente del paradiso.
In Grecia la chiamano paschálitsa, in riferimento alla Pasqua, e la bella stagione sta anche nei nomi ceco (slunéčko) e ucraino (sónečko): l’insetto del sole.
Per i turchi è un animale beneaugurante, l’uğur böceği, l’insetto della fortuna; per i rumeni la buburuză, cioè il chicco, il fagiolino.
Infine la coccinella russa: bozhya korovka, la “piccola mucca di Dio”, per via dei punti neri che ricordano il pezzato dei bovini.
Coccinella è anche il nome delle piccole dei boy-scout. Ladybug è anche un personaggio d’animazione molto popolare tra i teenager.


domenica 14 giugno 2020

domenica 7 giugno 2020

Del doman non v'è certezza...

Il tempo, si sa, è un concetto relativo.

Anche la forma verbale, nella lingua italiana, può essere elastica: il tempo presente, in particolare, si può adoperare in riferimento a un’azione che viene compiuta mentre si parla:

    - Che fai? - Cucino un risotto.

così come per un fatto generico, abituale:

   Ilaria balla molto bene.

Ci possiamo avvalere dell’indicativo presente anche quando a volte ci riferiamo al futuro: 
 

   Domenica andiamo a Roma in  treno.

 PRESENTE PER IL FUTURO

   Da grande voglio fare il giornalista.

 
ma pure per il passato (il cosiddetto presente storico): 
 

   Garibaldi nasce a Nizza nel 1807.

  PRESENTE PER IL PASSATO

   Così a luglio la incontro e le chiedo cosa fa.

 
La cosa curiosa è che talvolta per parlare di un fatto incerto del presente usiamo il futuro:
 

   Bussano alla porta, chi sarà?

 FUTURO PER IL PRESENTE

   Quell’attore avrà 50 anni.

 
o, per accennare al presente, in alcuni casi ci serviamo del passato:
 

   Buongiorno, volevo un biglietto.

 PASSATO PER IL PRESENTE

   - Che fai? - Mah, stavo andando al mercato.

Infine, possiamo a volte usare il futuro per un azione che è passata:

   Napoleone nasce nel 1769: diventerà imperatore 35 anni dopo.

 FUTURO PER ILPASSATO

A quest’ora Giulia sarà sicuramente arrivata.

 

Illustrazione di Justin Erickson