domenica 27 novembre 2022

Il vagabondo furibondo

Il suffisso latino -bundus crea aggettivi derivanti da nomi o da verbi. È l’antico participio presente di fiō (diventare) che ritroviamo anche nella forma futura -bo (ad esempio amabo, amerò). Indica dunque un processo, un’azione in divenire.

Di questi vocaboli la lingua latina ne conteneva più di cento, ma molti permangono ancor’oggi in italiano, con il suffisso -bondo. Alcuni di uso comune: vagabondo, furibondo, moribondo, nauseabondo; alcuni più ricercati: meditabondo, sitibondo, errabondo, tremebondo, cogitabondo, gemebondo, pudibondo, fremebondo; altri termini sono invece rari: esitabondo, ridibondo, migrabondo, dubitabondo; altri infine sono praticamente scomparsi dai dizionari: lacrimabondo, ondabondo, plorabondo, predabondo, tentabondo…

Nella lingua francese sono in uso voci come furibond, nauseabond, pudibond, vagabond, floribond, mentre in spagnolo ritroviamo tra le altre vagabundo, moribundo, tremebundo, nauseabundo. Anche alcuni dizionari inglesi le riportano, seppur con uso letterario: plorabund, tremebund, ridibund, ludibund, aspectabund…