Due celebri sonetti di Dante e di Petrarca
TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE
|
ERANO I CAPEI D’ORO A L’AURA SPARSI
|
|
Tanto gentile
e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta, ch'ogne lingua devèn, tremando, muta, e li occhi no l'ardiscon di guardare. Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d'umiltà vestuta, e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira che dà per li occhi una dolcezza al core, che 'ntender no la può chi no la prova; e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d'amore, che va dicendo a l'anima: Sospira. |
Erano i capei
d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea, e ’l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi; e ’l viso di pietosi color’ farsi, non so se vero o falso, mi parea: i’ che l’esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di sùbito arsi? Non era l’andar suo cosa mortale, ma d’angelica forma; e le parole sonavan altro che, pur voce umana; uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch’i’ vidi: e se non fosse or tale, piagha per allentar d’arco non sana. |
Prendendo un verso alternativamente ora qui e
ora lì, ne esce fuori un terzo:
Tanto gentile e
tanto onesta pare
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;
Ella si va, sentendosi laudare,
non so se vero o falso, mi parea:
e par che sia una cosa venuta
qual meraviglia se di sùbito arsi?
Mostrasi sì piacente a chi la mira
ma d’angelica forma; e le parole
che 'ntender no la può chi no la prova;
uno spirto celeste, un vivo sole
un spirito soave pien d'amore,
piagha per allentar d’arco non sana.
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;
Ella si va, sentendosi laudare,
non so se vero o falso, mi parea:
e par che sia una cosa venuta
qual meraviglia se di sùbito arsi?
Mostrasi sì piacente a chi la mira
ma d’angelica forma; e le parole
che 'ntender no la può chi no la prova;
uno spirto celeste, un vivo sole
un spirito soave pien d'amore,
piagha per allentar d’arco non sana.