Il tempo, si sa, è un concetto relativo.
Anche la forma verbale, nella lingua italiana, può essere elastica: il tempo presente, in particolare, si può adoperare in riferimento a un’azione che viene compiuta mentre si parla:
- Che fai? - Cucino un risotto.
così come per un fatto generico, abituale:
Ilaria balla molto bene.
| Domenica andiamo a Roma in treno. | PRESENTE PER IL FUTURO | 
| Da grande voglio fare il giornalista. | 
| Garibaldi nasce a Nizza nel 1807. | PRESENTE PER IL PASSATO | 
| Così a luglio la incontro e le chiedo cosa fa. | 
| Bussano alla porta, chi sarà? | FUTURO PER IL PRESENTE | 
| Quell’attore avrà 50 anni. | 
| Buongiorno, volevo un biglietto. | PASSATO PER IL PRESENTE | 
| - Che fai? - Mah, stavo andando al mercato. | 
Infine, possiamo a volte usare il futuro per un azione che è passata:
| Napoleone nasce nel 1769: diventerà imperatore 35 anni dopo. | FUTURO PER ILPASSATO | 
| A quest’ora Giulia sarà sicuramente arrivata. | 
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| Illustrazione di Justin Erickson | 
