domenica 13 settembre 2020

Il viaggio dell’albicocca


L’albicocca è un frutto originario della Cina, arrivato in Europa attraverso l’Armenia, importato, si dice, da Alessandro Magno. La storia del suo nome è ancora più affascinante e avventurosa.

In tardo latino il suo nome è persica præcocia, cioè pesca precoce, maturata presto (persica, dal canto suo, aveva tale nome perché proveniente dalla Persia). Il greco antico mutua questo nome in praikókion (oggi lo chiamano beríkoko), quindi nel greco bizantino berikokkíā (il biricoccolo, da noi, è una varietà di susina).

Gli Arabi, a loro volta, prendono questo termine per riferirsi alle prugne (al-barqūq), mentre in Andalusia, al tempo sotto l’Islam, l’albaricoque torna a definire l’albicocca. Da qui il nome entra nel francese (abricot), nell’inglese (apricot), nel tedesco (Abrikose), nelle lingue scandinave e in quelle baltiche. Il tedesco inluenza, come tanti altri frutti e vegetali, il russo, che chiama infatti l’albicocca abrikos.

In Portogallo e in Galizia questo frutto arriva invece via mare dalla Siria: infatti si chiama damasco.

Ma l’Armenia, dalla quale eravamo partiti, la ritroviamo nel veneziano armellino. I mercanti della Serenissima portano il frutto, e anche il nome, in Austria e Baviera, dove ancor’oggi l’albicocca è la Marille. Dalla Laguna, quindi (e dalle Alpi), questo termine si allarga: per i polacchi è morela, per i cechi meruňka, per gli slovacchi marhul'a, per gli sloveni marẹ̑la, per i croati marèlica… 

Poi ci sono i turchi, che chiamano il frutto kayısı, voce di origine araba usata nell’Impero Ottomano. Parola che condizionerà alcune lingue balcaniche: il bulgaro kajsìja, il rumeno caisă, l’albanese kajsi, il serbo kajsija, poi a Oriente fino all’armeno xayisi.

Gli ungheresi, come al solito, hanno la loro propria terminologia: l’albicocca è una 'pesca gialla': sárgabarack. È curioso anche l’attuale nome arabo: mashmash.

Tra le varianti regionali italiane, ci piace ricordare il bellissimo nome dell’albicocca in napoletano: crisuommolo, dal greco chrysomelon, ossia 'pomo d’oro'!
Infine, una curiosità: nel francese popolare con il termine abricot si intente il sesso femminile, mentre in russo gli abrikosy sono i testicoli...

Illustrazione di Kendyll Hillegas