Elaboratore, calcolatore, computatore… si
potrebbe chiamare in tanti modi, il computer. E c’è chi lo fa. Anche se per la
maggior parte delle lingue il termine è quello inglese. Ma ci sono eccezioni.
Computer è quindi il termine inglese (lontano
discendente, tramite il francese computer,
del verbo latino computāre), che
ritroviamo ad esempio nel tedesco, nell’olandese, nel danese, nel polacco, nel
russo, ma anche nell’arabo (kambyūtar), nel giapponese (konpyūta), nel coreano (keompyuteo), nel tahilandese
(khxmphiwtexr̒).
Il portoghese lo chiama computador, cioè una
sorta di contatore, mentre nello
spagnolo dell’America Latina è computadora, al femminile.
In Spagna invece è l’ordenador, preso dal
francese ordinateur, neologismo che oggi sostituisce il precedente calculateur.
Kalkylator era l’antico termine
anche in svedese, poi cambiato in datamaskin
(macchina dei dati) fino all’attuale dator.
In norvegese è rimasto datamaskin, dal cui calco si è
formato il finlandese tietokone.
Altro calco dal francese calculateur lo troviamo nel greco ypologistís (υπολογιστή), nel
rumeno calculator, nell’ungherese számítógép, letteralmente macchina
per calcolare. Stesso significato nel vietnamita máy tính come nel cinese
mandarino jìsuànjī.
Il turco bilgisayar significa contatore
di informazioni, che è simile al ceco počítač (ancora contatore), mentre in croato il computer è računalo, contatore oppure ragionatore (tra l’altro il računovođa è il ragioniere).