domenica 15 dicembre 2019

Elaboratore, calcolatore, computatore


Elaboratore, calcolatore, computatore… si potrebbe chiamare in tanti modi, il computer. E c’è chi lo fa. Anche se per la maggior parte delle lingue il termine è quello inglese. Ma ci sono eccezioni.
Computer è quindi il termine inglese (lontano discendente, tramite il francese computer, del verbo latino computāre), che ritroviamo ad esempio nel tedesco, nell’olandese, nel danese, nel polacco, nel russo, ma anche nell’arabo (kambyūtar), nel giapponese (konpyūta), nel coreano (keompyuteo), nel tahilandese (khxmphiwtexr̒).
Il portoghese lo chiama computador, cioè una sorta di contatore, mentre nello spagnolo dell’America Latina è computadora, al femminile.
In Spagna invece è l’ordenador, preso dal francese ordinateur, neologismo che oggi sostituisce il precedente calculateur.
Kalkylator era l’antico termine anche in svedese, poi cambiato in datamaskin (macchina dei dati) fino all’attuale dator. In norvegese è rimasto datamaskin, dal cui calco si è formato il finlandese tietokone.
Altro calco dal francese calculateur lo troviamo nel greco ypologistís (υπολογιστή), nel rumeno calculator, nell’ungherese számítógép, letteralmente macchina per calcolare. Stesso significato nel vietnamita máy tính come nel cinese mandarino jìsuànjī.
Il turco bilgisayar significa contatore di informazioni, che è simile al ceco počítač (ancora contatore), mentre in croato il computer è računalo, contatore oppure ragionatore (tra l’altro il računovođa è il ragioniere)